Piazza del popolo
Il capello a falde larghe non ha impedito al vento ultimo d’estate di carezzarmi il viso. Scrivi cose che non hanno entrata nè uscita: stanno lì eterne come certi pensieri sospesi sull’età e il tempo. Mi è già capitato altre volte: distendermi sull’amaca che dondola lieve nella stanza dei sogni non sopiti e lasciar trascorrere i miei sogni. Il vecchio professore aveva ragione e io attenderò l’altra rivelazione tra 11 anni. Se non saremo più più qui così, promettimi comunque che ci ritroveremo e tu mi dirai della donna dagli occhi azzurri in piazza del Popolo. Promettilo.
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Ti leggo. Finchè posso. Non aspettarti sempre una risposta.
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