OBLIVIOUS

Astrazioni e distrazioni

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Località: Sicilia, Italy

Si cerca un'altra vita, la si immagina ma essa sfugge al sogno e al desiderio. Lascia solo tracce. Ero magro come un grissino, il viso pieno di lentiggini, rossiccio di pelo e gli occhi cerulei sempre un po’ persi altrove. Cominciavo a tenere la penna in mano e non sapevo dove mi avrebbe portato. Anche oggi immagino, sogno ad occhi aperti, poi scrivo, cerco di trasportare la metafisica sul fisico della pagina bianca. Immagino infine la vostra lettura e, in mancanza di commenti, questa operazione torna ad essere metafisica. Questa è la scrittura: un volo immaginario. Questo sono io, l’immagine di un racconto non terminato. I testi sono stati tutti scritti nell'arco di trenta anni, le date che leggi sono fasulle e servono solo a dare ordine al blog.

domenica 31 agosto 2025

In occidente

In Occidente sta avvenendo una metamorfosi inquietante: ci siamo scansati e defilati. Non diciamo più da dove e verso quale direzione, non guardiamo più il cielo temendo forse di incontrarvi il Vero Padrone di casa. Lasciamo spazio sia fisico che intellettuale, così il male non avrà mai più un’occasione facile come questa per vincere in scioltezza perché stiamo per nominarlo candidato al Nobel per la pace.

sabato 30 agosto 2025

Politica


Cosa significa davvero "politica"? La parola politica deriva dal greco politikós, cioè “relativo alla pólis”, la città-stato. Il suo corrispettivo latino è civicus, da cui "civico". In origine, dunque, la politica era l’arte della convivenza civile, dell’organizzazione del vivere comune, dello spazio condiviso. Era il luogo in cui i cittadini discutevano, deliberavano e agivano per il bene collettivo, non solo per affermare sé stessi o il proprio gruppo. Ma oggi, sempre più spesso, la parola “politica” è svuotata del suo significato civico e riempita di appartenenza ideologica. Essere politicizzati non significa più partecipare alla vita pubblica in modo critico e responsabile, ma identificarsi con una fazione e ripeterne fedelmente i dogmi. Una religiosità secolarizzata.

venerdì 29 agosto 2025

l'ombra del silenzio



Qui o altrove le sillabe separate le une dalle altre in una scansione crudele gridano il loro bisogno disperato di tornare alla loro unità originaria: perfetta e unica. Senza sbavature, senza una dimensione temporale definita, le parole e le cose si raggrumano nella realtà, nell’ indecifrabile perfezione dell’imperfetto, io lo guardo, lo respiro e lo scrivo. Questo mi uccide, questo è appunto l’ombra del silenzio per il quale non c’è descrizione possibile.

Dedicato a Laura ( l'eco del vento)

giovedì 28 agosto 2025

Stagioni e righe parallele


Scrivere su un blog ha le sue stagioni come la vita. Vi sono momenti che nascono e crescono in modo estraneo a quello che mostri di te in pubblico: sono vite diverse e parallele, righe che non hai scritto perchè non sapevi, non immaginavi, non riflettevi. Però sono lì davanti a te e ti osservano, forse ridono di te e attendono il tuo ennesimo tracollo.

mercoledì 27 agosto 2025

Prospettive diverse


Un’altra cosa importante ho imparato ritornando alle mie autentiche radici: ho imparato a guardare il mio tempo da prospettive diverse e a sentire il mio spirito come una persona vera. E’ qui a Sud che ho compreso cosa significhi la relatività delle cose. Ad essa ho demandato, purificandoli, i miei atteggiamenti meno seri.La politica, le ideologie, le passioni, le vittorie e le sconfitte, tutto quell’insieme di cose con cui pretendiamo di riempire i nostri giorni, prima allineate in ordine sparso sistemate poi sugli scaffali di una misura diversa e più antica, cambiano colore e importanza. Dovreste vederle mentre mentre pian piano scoloriscono fuori dalle feste di una nobiltà accessoria e vengono ridimensionate davanti al tribunale di un’aristocrazia che è culturale e mentale assieme.

martedì 26 agosto 2025

Mimi'


Solo l’intuito, il flash immediato, il volo su tutto e tutti senza dimenticare il paesaggio che stai sorvolando, può aiutare chi mi incontra a comunicare sul serio con me. Sono così stanco, mi rifugio sempre più in fondo. Non scrivo più Mimì, è così difficile trovare un varco, interlocutori, sensi, ragioni, raccontarsi senza ferire in modo pregiudizievole. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia madre lo aveva capito, a lei riusciva facile seguire il filo che si dipanava dai miei occhi di bambino alla grande libreria di casa. Ho avuto questa sensazione con te, per questo ti scrivo, per questo provo un gran piacere pensando che tu mi leggi.

lunedì 25 agosto 2025

Una verità difficile

Io voglio la verità perchè dal suo ventre sono partorite anche le sue sorelle e sono esseri legati da un unico cordone ombelicale, vivono in simbiosi. La verità che voglio è difficile assai, difficilissima. Tanto che spesso nei miei anni alcuni suoi presunti delegati mi hanno detto che ci voleva tutta una trafila, mettersi in fila, sperare...farsi raccomandare.

domenica 24 agosto 2025

Prima e dopo

Non ero partito così. Mi piaceva lo scambio, il mezzo, la gente, veder fluire le idee, conoscere anime. Mi piaceva ma non sono cieco o sordo e non ho mandato il cervello in ferie. Mi sono reso conto a poco a poco che questa dimensione virtuale era il succedaneo di quella reale, peggiorata da molti fattori. Ho cominciato a dirlo, a scriverlo….senza peli sulla lingua perchè non ne ho e molti in rete invece li hanno, e sono peli lunghi.

sabato 23 agosto 2025

Nessun segno visibile

Non c’è alcun senso visibile a questo battere sui tasti, è solo un’estroflessione in cui io o te che leggi aggiungiamo la storia che vogliamo o che ci siamo trovata fra le mani; ti avrei detto di più qualche anno fa, ti avrei raccontato bugie coloratissime e godibili, ti avrei significato la gioia e l’allegria posticce di raccontarsi in rete.

venerdì 22 agosto 2025

Viva e terribile

Nessun rimpianto, la vita soltanto e l'amore o l'idea di esso, il profumo che chiunque lo abbia provato non dimenticherà perchè è una necessità senza do ut des, senza formalismi, senza età...solo io e quell'idea viva e terribile.

giovedì 21 agosto 2025

Tuttavia

Tuttavia sono qui, tuttavia prenderò le misure e lascerò anche qui la mia orma. Gli altri, i contatti, i lettori o il sale che fa di un blog qualcosa di vivo o una crisalide mummificata, li lascio al destino e all’evoluzione fisiologica dei miei e dei vostri istinti. Qui io NON DEVO nè piacere nè dispiacere, qui ci sono soltanto io, Enzo. E testimonio me stesso nella consuetudine mediocre e brutale dei miei giorni, uno dopo l’altro.

mercoledì 20 agosto 2025

Cambiare solo per cambiare


Se mi perdo, se muto la mia identità, se mi svendo, per qualsiasi motivo lo faccia, a qualsiasi obiettivo io possa tendere, sono certo che non produrrò niente di buono, niente di MIO, niente che abbia senso per me.

martedì 19 agosto 2025

Per certi versi

Per certi versi ho avuto una vita fortunata, in giro per questa penisola negli anni migliori, quelli in cui ti costruisci come persona. Viaggiavo, mi fermavo e ascoltavo. Io ascoltavo, i dialetti e i suoni, il rumore che facevano i pioppi mossi dal vento lungo il canal Villoresi, quello del mare sulle scogliere di Quarto, il silenzio sospeso dei latifondi in provincia di Caltanissetta. Per certi versi non potevo essere più sventurato: la cultura unita alla curiosità, l’analisi, la sintassi linguistica, il sapere “dentro” e non per slogans non aiutano sempre a vivere, certe volte ti uccidono, garbatamente però.

lunedì 18 agosto 2025

RICCIOLE


Linosa, è una delle isole Pelagie (5,43 km2, circa 420 ab.) 20 miglia a NE di Lampedusa. Quasi equidistante dalla costa siciliana e da quella africana (79 miglia ca.) 

Agosto 1986- Bene, sto bene ma non lo trovo. Ho tirato fuori dal borsone tutto il suo contenuto ma non c’è: e questo è veramente incredibile perché stamattina alle 10 c’era…pronto all’uso. Angela, deve essere stata lei a prenderlo per dispetto, si sarà rotta definitivamente le scatole delle mie “pescate” quotidiane, mattina e pomeriggio, la sera no, ci mancherebbe che abbia un ruolo inferiore a quello di una cernia. 
– Eh? Che ne dici? Sai cos’è? Uno scorfano di quasi 800 grammi, guarda che meraviglia. L’ho beccato in un anfratto di roccia a meno di 5 metri, era perfettamente mimetizzato ma non mi ha fregato, sono…  
– Devo cucinarlo? – lo guarda con indifferenza – oppure lo fai essiccare e lo esponi in bacheca? 
Mi fa incazzare da morire e lo sa, un po’ però ha ragione: la porto in un posto dove la temperatura media è 37 gradi e la profondità media entro i 50 metri da riva è 10 metri, lei nuota maluccio e non distingue un sarago da una spigola 
– Angelina, dai, in fondo t’ho lasciata sola meno di 2 ore; eri lì bella tranquilla a prendere il sole…secondo me non te ne sei manco accorta che mi ero buttato un po’ in acqua. 
– Enzo smettila! Ma che cosa hai nella testa? Mi pianti su uno scoglio a carbonizzarmi per ore e poi pensi che io stia qui in adorazione davanti a questi poveri pesci morti, intenta ad ascoltare la storia della loro ex vita! Sei uno stronzo e del tuo scorfano non mi frega niente! E’ bellissima. Il seno le si muove per il respiro acceso, mi avvicino e lei mi pianta in faccia gli occhi neri e pieni di brace. Che devo dirvi, il profumo della crema solare mista a quella della pelle ha ucciso qualsiasi intenzione di dialogo e ha dato il via ad altre intenzioni; me la porto vicino, sono un pezzo d’acciaio. Lo scorfano è caduto a terra. 
Anche adesso che ci sto pensando mi sento eccitato: guardo l’ora, le 17, bene, il mare ha una specie di fremito leggero e l’odore della salsedine mi fa sentire vivo. Bene, sto bene ma il mio arbalete da 1 metro e 80 a fiocina singola con elastici in caucciù da 150 mm è sparito. Al suo posto mi è rimasto un ridicolo ministen ad aria compressa da tana (quello dello scorfano, per intenderci). Va bene, poi ne parliamo, adesso calma e piano d’immersione: ho si e no 1 ora e mezzo di tempo perché stasera passeggiata al chiaro di luna e…replica dell’intermezzo delle ore 13, un fuciletto da Pierino e il lupo e i fondali più stupidi di Linosa davanti. Però 40 metri a sinistra dopo la punta c’è un gruppo di grossi massi poggiati sul fondo a circa 15 metri: l’altro ieri mentre sguazzavo con Angela ho dato un’occhiata con la maschera dalla superficie e qualche ombra scura l’ho vista muoversi. Cerniotti di 1 o 2 chili probabilmente o, forse, ombrine; ma qui è un paradiso, una specie d’acquario con libera entrata, mal che vada prima di uscire sparo al primo polipo che vedo. 
L’acqua mi abbraccia allegra come sempre ed io galleggio a malapena perché mi sono zavorrato negativo per scendere più in fretta. Mi guardo attorno: la linea dell’orizzonte davanti e l’orlo nero della costa dietro. Respiro a fondo è tutto a posto: mare fammi entrare e concedimi i tuoi favori…testa sott’acqua. Pinneggio piano verso la punta mentre scandisco il tempo col mio respiro attraverso il boccaglio. Un piccolo branco di salpe fugge spaventato al mio passaggio, cambiano colore a seconda della luce che colpisce il loro corpo, prima argentee poi diventano evidenti le righe verdi longitudinali…ma sono già lontane. Provo a scendere qualche metro ed è tutto un fuggi fuggi generale di pesciolini colorati, solo i tordi s’infrattano fra le alghe sperando di non esser visti ma i tordi sono i pesci più stupidi del mondo e hanno una carne scipita e molliccia. Ecco i grossi massi, l’acqua è di cristallo, come se non ci fosse niente fra me e questo mondo incantato: sto bene, in acqua sono sempre stato bene fin da bambino, all’acqua ho raccontato i miei segreti e lei mi ha risposto con trasporto e suadente magia. Un’amante perfetta. Pinneggio piano, non voglio far rumore: non si vede niente, niente di interessante…ma non significa che ci sia il vuoto. A Linosa, figuriamoci. Respiro profondamente, varie volte, mi rimpinzo i polmoni d’aria. 
Non penso a nulla. Capriola e comincio a scendere. 4 metri, compenso. Non si vede niente, fondali vuoti. 7 metri, ora i 2 massi sono bene in vista. Compenso 12 metri, compenso. Sono più profondi di quanto immaginassi e abitati però. Ben abitati, uno due, tre cerniotti passeggiano placidi accanto alla base del primo masso. Non devo perdere tempo e concentrazione, un paio di spinte e sono a meno 15, la temperatura adesso comincia a farsi sentire nonostante la muta. C’è un cerniotto separato dagli altri, piccolo, non più di 3 chili e completamente scemo perché adesso si è messo a candela e mi guarda curioso mentre filo veloce verso di lui. Fanno così se non hanno mai visto un uomo in acqua, credo che fra un paio di secondi non vedrà mai più niente. 18 metri, tolgo la sicura e muovo lentamente il braccio, non posso sbagliare, non a questa profondità. 
Vengono fuori dal nulla, dal blu profondo, inaspettate come il senso dell’universo dentro la luna una sera d’estate. Non le ho sentite: un branco di enormi ricciole, pelagici d’alto mare, un centinaio di siluri d’argento con una riga gialla sulla parte alta del dorso. Sono bellezza e forza allo stato puro, un punto esclamativo ficcato dentro il mio cervello. Io sono lì, una virgola sospesa a mezz’acqua con una stupida appendice in mano, vergognoso come un ladro. Mi girano attorno coi grandi occhi lucenti ma non mi guardano; sento l’acqua che spostano, sono esemplari che superano i 30 chili. Un giro, due giri, un colpo di coda sincrono e…non ci sono più. E’ il diaframma che batte in alto a riportarmi a me stesso: da quanto sono sotto? Meglio non chiederselo è tempo perso e io non posso perderne più: sgancio i pesi dalla cintura e volo verso la superficie come un razzo, in apnea si può e arrivo all’aria in un orgasmo di ossigeno. Mi calmo lentamente e già è quasi sera: Angelina ha ragione non mi accorgo del tempo quando sono laggiù. Stasera le dirò che l’amo e ci sarà una luna che poi scomparirà per lasciare spazio a un oceano di stelle; il profumo del timo e del ginepro si fonderà con la sua pelle di donna e sarà bella e misteriosa come il mare scuro che ci circonda ovunque. Non faremo all’amore perché sarò troppo emozionato ma lei se ne accorgerà da un piccolo tremore mentre la bacio; mi spingerà il viso verso l’alto e mi chiederà… E io glielo dirò che ho incontrato il mare e finalmente lei tutta presa mi dirà: racconta.

domenica 17 agosto 2025

Ricciole


Non so dove comincia il mare e dove iniziano le donne e l’amore,
non so nemmeno se esistono confini così netti.
Uno dei ricordi più forti di quella stagione della mia vita era il senso di unitarietà.
Una meraviglia!
La vita, il sesso, il mare, certe sere a parlar di niente sotto le stelle…le stelle, un oceano di stelle
come le puoi vedere solo in luoghi poco abitati e con pochissima luce artificiale.
RICCIOLE è questo, io ero lì dentro, non chiudo mai la porta all’universo
spero sempre di potervi rientrare ogni volta che scappo da questa dimensione di vita.

sabato 16 agosto 2025

Il mio caso


Con la solitudine interiore ci si nasce e l'abbiamo tutti ma non tutti la riconoscono o la ammettono come tale; dipende dall'indole propria e dalle vicessitudini nostre. Vi sono esseri poi che avvertono il silenzio della vita "altra" anche nel frastuono falso della quotidianità e questo è spesso letale se si è diventati troppo fragili. E' il mio caso: solitudine dentro e fuori...anche con chi dovrebbe starmi vicino e non ci riesce. Perchè non capisce o non vuole? Le distanze culturali in senso stretto e lato sono micidiali, la comunicazione fallace, l'amore che è intima gioia e condivisione appare sempre più lontano e improbabile. Tutti abbiamo timori anche chi sembra un guerriero senza macchia ne paura ed io non so se queste righe possono aiutarvi nelle scelte. Ieri sono stato male da morire ma per altri motivi, oggi mi lecco le ferite. Temo lascino altre cicatrici.

venerdì 15 agosto 2025

Similitudini


Non mi ritengo maldestro nell’uso di questo mezzo, se voglio posso farne anche quello che voi neppure immaginate, solo che non voglio perchè così il mezzo non mi rappresenterebbe più. Qui scrive Enzo e il blog deve rassomigliarli, non funziona per me al contrario, nemmeno sintatticamente e linguisticamente.

giovedì 14 agosto 2025

In attesa


Sto bene cosi anzi no, aspetto in questo modo il cambiamento,

la fine di questa vena d'acqua
un tempo ricca e forte
ora stillicidio mediocre e lento.

Non sto bene, né così né in altro
modo, attendo mentre il vento
è già cambiato.

Sono finite le parole, le commedie,
gli imbarazzi,
le acrobazie barocche ed i tanti
finali a sorpresa.

Arriverà severo e invocato,
statuario, bellissimo
il silenzio,
ed io avrò un altro palcoscenico
sul quale le parole non cambieranno nulla.

Non dirò d'amore e passioni
e non ci sarà nemmeno un velo sottile
tra quel che vivo e la sua descrizione.
Sarò il silenzio e infine avremo
pace.

lunedì 11 agosto 2025

Schiuma d'aquiloni


Schiuma d’aquiloni è la traccia che resta. 
Ho diviso la notte dal giorno, 
ho creduto di poterlo tenere con me. 
Ho gridato a tutto il mondo la mia conquista. 
Non era vero, 
l’altro da me mi ha beffato. 
Doveva farlo e si è allontanato alla nascita, ora va e viene nel mio orizzonte 
e non posso dire se sia mutato e come. 
Ansia talvolta, stupore sempre ma l’amore non è finito: è solo volato via 
per sfiorarmi, sfigurarmi, per sconfiggermi e tradirmi. 
Gioca padrone con la libertà e la luce poiché le comprende entrambe. 
Qui sotto non sarebbe restato a farsi maltrattare dal tempo. 
A volte desidero che mi uccida presto, 
sono stanco di privarmi del suo abbraccio. 
Lo cerco con lo sguardo lo intravedo mentre simula indifferenza. 
Mi dice d’attendere pochi istanti: appena trent’anni, un lieve gesto di vita… 
ride mentre lo dice. 
L’amore è volato via.

domenica 10 agosto 2025

Siciliano

Quando scrivo sono temerario, oso con una certa arroganza di fondo di cui mai sono riuscito a liberarmi, divento prudente solo se vedo di fronte a me smarrimento…in quei casi divento prodigo e disponibile. La parsimonia non mi appartiene sono fondamentalmente uno sciupone e ho un pessimo rapporto col danaro: con i sentimenti invece non scherzo mai e li tengo gelosamente riservati, ad essi riservo il mio trattamento migliore, a loro dedico tutta la mia fantasia. Non amo gli stereotipi, li uso con malcelata irritabilità, la prudenza e la capacità di glissare le ho imparate per educazione familiare e le immolo ogni giorno sull'altare della mia indole accesa. Sono tranquillo e attento, non sospettoso, come un greco. Ti sembro abbastanza siciliano?

sabato 9 agosto 2025

I nostri stupori


Furono le cicale a segnare la fine dell’incantesimo, a farmi scendere dal divano di pietra.
Attorno al tempio camminavano tranquillamente mio padre, mia madre, mia sorella; la famiglia di nuovo unita e fu molto bello tornare ragazzino, con loro. Quella notte, seduti sul grande capitello rovesciato, abbiamo ascoltato con attenzione le molte storie, le piccole grandi avventure narrate da mio padre. Il firmamento era un enorme puntaspilli di velluto nero pieno di stelle e galassie. Fu eccitante osservare una luce mobile che attraversava lo spazio sopra di noi: un aeroplano? Forse un satellite? Più probabilmente lo sguardo divertito degli antichi Dei che osservavano il nostro formicolare quaggiù sulla terra.
Papà, sono certo che anche tu ricordi le notti in cui stavamo tutti con il viso in aria a farci accarezzare dal vento tiepido che veniva dall’Africa. Esse non sono trascorse per sempre, sono soltanto andate altrove a raccontare di noi quattro e dei nostri stupori.

- CI SI PUO' PERDERE DENTRO UN TRAMONTO? Sì E' POSSIBILE, QUEL PAIO D'ORE DI CINQUANTANNI FA MI SONO ENTRATE DENTRO PER CAMBIARE LA MIA VITA.

venerdì 8 agosto 2025

Un desiderio vano

Pretendo pensate un po' di essere commentato SOLO sull'argomento proposto nel post, desidero che vengano evitati gli accenni al mio personale intimo (anche perchè ne parlo già io nei post) ma ho capito che è un desiderio vano.

giovedì 7 agosto 2025

Quel che resta


Alla fine di tutto sapete cosa resta? Resta la mia vecchiaia da completare in solitudine perché tutto scorre, tutto è utile, niente è indispensabile. Ho letto e non mi sono riconosciuto, io non sono quell’individuo lercio e sbiadito: Enzo è un’altra persona, diversa da quella perché non sa ridere o perdonare la fatua esteriorità presa a modello di vita. Ci penserò a lungo come un incidente che guarda se stesso e non si capacita di essersi rotto.

martedì 5 agosto 2025

DUE PIU' DUE

Sono combattuto tra il narcisismo intellettuale di continuare a propormi in rete e il timore che esso mi porti ad una condizione di presenzialismo che credo di non saper gestire. Le mie capacità di socializzazione sono scarse su questo non ho dubbi… E’ un dualismo che io personalmente non ho mai risolto. Sono nato sul cartaceo, ho mosso lì i primi passi, quindi sono passato sulla vera letteratura complice la fornita libreria di casa. Infine sono approdato sull’ipertesto con contatto immediato scrittore-lettore dei blog. Ho nostalgia del primo ambiente, questo mi affascina ma non mi ha mai convinto fino in fondo, credo sia una questione di anagrafe. Il salone grande vista mare c’è già ma lo abito solo io da molto tempo: esiste l’indicazione stradale e ci si può arrivare senza problemi ma non lo fa praticamente nessuno. Raramente qualcuno suona il campanello ma…non ci incontriamo. Purtroppo.

lunedì 4 agosto 2025

Opinioni


Questo non è un blog d'opinione, che significato ha questo termine? IO HO UN'OPINIONE,  l'ho su molte cose ma non faccio opinione! Non pretendo di farla, me la studio, la vivo e la analizzo. Non la vendo ma la difendo aprioristicamente se essa viene attaccata gratuitamente, l'ideologia di altri non può valere più della mia per partito preso. Avere una opinione, scriverla in rete significa nella gran parte dei casi suicidarsi per contatti e audience; nei blog decenti da un punto di vista letterario l'opinione è UNICA, una dittatura del pensiero che nasce da molto lontano, dalla fine del secondo conflitto mondiale e dalla egemonia ideologica della sinistra che pretese di fondare questo straccio di Repubblica delle banane su una guerra civile. Ma io per fortuna ho superato da tempo l'imbarazzo di dover piacere per forza a qualcuno, di dover cinguettare su testi e concetti falsi e vuoti. Guardatevi attorno...prati immensi pieni di margheritine da cogliere per farne deliziosi mazzi come cadeux alla blogger o la blogger di turno - ma sei bravissimo, quanta poesia. l'umanità dolente, i buoni di qua i cattivi di là,  l'elite intellettuale, il nuovo mondo, il nuovo sesso, le donne sempre una spanna  più su, i clandestini uber alless, il mondo arabo e gli schifosi occidentali - Un vortice di colori stupendi e voi/noi lì dentro a gorgheggiare l'unico canto che non ci lasci isolati! I prossimi post sono dedicati alle mie opinioni così a scanso di equivoci chi legge sa con chi ha a che fare. E' utile, onesto, per certi versi proficuo ( se ci si confronta con teste pensanti) e soprattutto liberatorio. Da quando scrivo in rete ho contatti speciali con blogger che ritengo abbiano opinioni molto diverse dalle mie se non contrastanti; ho ben capito che esprimere con chiarezza le proprie idee in aperto contrasto con quelle di tendenza nell'ambiente frequentato ti espone a un isolamento mediatico potente e progressivo. Devo francamente confessare due cose: la prima è che chi è in asse con le mie opinioni mediaticamente e culturalmente è spesso una nullità mentre dalla riva opposta ci sono fior di esecutori. La seconda è che non mi importa dell'isolamento io non faccio compravendita di contatti e non sono disponibile a compromessi a qualunque costo. 
Io sono un uomo libero sarà questo che vi disturba.

domenica 3 agosto 2025

L'intellettuale social


Sui social, l’élite intellettuale si mostra spesso più faziosa che lucida. E quando crolla il rigore, resta solo la propaganda in cattedra. I professori universitari italiani, almeno sulla carta, dovrebbero essere il baluardo del pensiero critico, del metodo, del rigore. Eppure, basta aprire X (ex Twitter) per vederli esibirsi in performance imbarazzanti, spesso fuori fuoco rispetto alle loro stesse discipline. Peggio ancora: travolti da bias ideologici così evidenti da far impallidire perfino i politici più smaccati. Economisti che parlano come sindacalisti. Filosofi trasformati in opinionisti di talk show. Giuristi che confondono il diritto con la morale militante. Il social dell’uccellino – oggi convertito alla "libertà d'espressione" tanto cara a Musk – ha scoperchiato un vaso di Pandora: quello dell’accademico italiano fuori controllo. Il problema non è il pensiero, ma l'ideologia travestita da scienza Nel momento in cui il docente universitario si butta nell’arena digitale, spesso lo fa rinunciando proprio a ciò che lo legittima: il metodo. Non argomenta, twitta e in alcuni casi ritwitta post scandalosi. Non problematizza, accusa. Non approfondisce, seleziona frammenti funzionali alla propria tesi. Un esempio su tutti? La guerra in Medio Oriente: decine di accademici italiani hanno preso parola non per analizzare i fatti con competenza, ma per tifare, spesso disinformando. Che si tratti del conflitto israelo-palestinese, della guerra in Ucraina o dei temi ambientali, ciò che colpisce è l’assoluta incapacità di separare il proprio posizionamento politico dalle fonti e dai dati. Molti di questi docenti – pubblici, stipendiati dalla collettività – mostrano di non conoscere nemmeno la differenza tra una fonte diretta e una narrativa filtrata. Retwittano video decontestualizzati, si affidano a influencer e youtuber anziché a documenti ufficiali, citano ONG senza verificarne i legami. È il trionfo della pigrizia intellettuale travestita da impegno civile. Le figure peggiori? Proprio nelle discipline di competenza E qui sta il paradosso. Non è quando i professori parlano fuori ambito che fanno le figure peggiori: è proprio dentro le loro aree che spesso mostrano il peggio. Il giurista che scambia il principio di legalità con il proprio moralismo. Il linguista che usa l’autorità accademica per giustificare forme di censura lessicale. Lo storico che riscrive gli eventi con una chiave di lettura monocorde, buona per ogni stagione: fascismo e antifascismo. Il problema non è “che parte stanno”. Il problema è che hanno smesso di distinguere la parte dall’analisi. E se il professore diventa influencer, l'università rischia di diventare una succursale dei social, dove conta più il like che la logica. Università come zona franca del pensiero critico? Non più Un tempo l’università era il luogo in cui si imparava a dubitare, a smontare tesi, a costruire ipotesi contrarie. Oggi sembra diventata il posto dove si insegna a militare. Il danno è doppio: formativo per gli studenti e culturale per la società. Perché se i professori cedono ai bias, chi formerà una classe dirigente capace di ragionare? Se la scienza è piegata al sentimento politico, dove finisce il confine tra verità e attivismo? Il sapere deve tornare sobrio I professori italiani – e anche quelli oltreoceano – farebbero bene a spegnere X, almeno per un po’. E a tornare a studiare, ad analizzare, a dubitare. Nessuno pretende che sappiano tutto: l’umiltà è parte integrante del sapere. Ma quando l’ideologia ti ha forgiato da giovane, liberarsene da adulto diventa impresa ardua. E il rischio è quello di confondere ancora una volta militanza e scienza. Il pensiero critico non si misura a follower né a thread virali. E senza il coraggio di rimettere in discussione i propri dogmi, anche il sapere accademico diventa solo una fede travestita da lezione. Il rispetto per l’università si riconquista con la serietà, non con la visibilità. Perché quando il docente diventa tifoso, smette di essere guida. E senza guide credibili, anche la verità diventa un hashtag.

sabato 2 agosto 2025

Eppure sei rimasta


 Se alzo la testa verso il cielo di fine estate non vedo stelle, troppe luci artificiali, troppe distrazioni. Ho un disperato bisogno d'onestà intellettuale perché l'ho sempre saputo o perlomeno percepito che, assieme a questa vita cruda, reale, con i suoi contorni netti e indiscutibili, c'è un'altra esistenza. Una vita diversa, trasversale, che emerge all'improvviso dentro i miei giorni per poi immergersi nuovamente nell'indefinito, nel probabile mai sicuro. Una sospensione capace d'assumere qualsiasi forma, in qualsiasi momento oppure non assumerla mai.

venerdì 1 agosto 2025

Salvo, solo e libero

Comunque sia il mio spazio è bellissimo non vi pare? Silenzioso, non invadente perchè non invade, non commenta, non cerca, non trova. Ci sono i miei testi, amati e levigati...prima erano molto più lunghi ma prima io ero un altro. Sì un altro. Adesso sto da solo, più che defilato, introvabile e se qualcuno mi incrocia può almeno lasciarmi un ciao. Ma così io sono salvo da tutto anche dalla stupidità che imperversa sul web. Salvo, solo e libero. Oltre la fine signori blogger, là dove si ascolta una musica diversa.