OBLIVIOUS

Astrazioni e distrazioni

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Località: Sicilia, Italy

Si cerca un'altra vita, la si immagina ma essa sfugge al sogno e al desiderio. Lascia solo tracce. Ero magro come un grissino, il viso pieno di lentiggini, rossiccio di pelo e gli occhi cerulei sempre un po’ persi altrove. Cominciavo a tenere la penna in mano e non sapevo dove mi avrebbe portato. Anche oggi immagino, sogno ad occhi aperti, poi scrivo, cerco di trasportare la metafisica sul fisico della pagina bianca. Immagino infine la vostra lettura e, in mancanza di commenti, questa operazione torna ad essere metafisica. Questa è la scrittura: un volo immaginario. Questo sono io, l’immagine di un racconto non terminato. I testi sono stati tutti scritti nell'arco di trenta anni, le date che leggi sono fasulle e servono solo a dare ordine al blog.

sabato 16 agosto 2025

Il mio caso


Con la solitudine interiore ci si nasce e l'abbiamo tutti ma non tutti la riconoscono o la ammettono come tale; dipende dall'indole propria e dalle vicessitudini nostre. Vi sono esseri poi che avvertono il silenzio della vita "altra" anche nel frastuono falso della quotidianità e questo è spesso letale se si è diventati troppo fragili. E' il mio caso: solitudine dentro e fuori...anche con chi dovrebbe starmi vicino e non ci riesce. Perchè non capisce o non vuole? Le distanze culturali in senso stretto e lato sono micidiali, la comunicazione fallace, l'amore che è intima gioia e condivisione appare sempre più lontano e improbabile. Tutti abbiamo timori anche chi sembra un guerriero senza macchia ne paura ed io non so se queste righe possono aiutarvi nelle scelte. Ieri sono stato male da morire ma per altri motivi, oggi mi lecco le ferite. Temo lascino altre cicatrici.

venerdì 15 agosto 2025

Similitudini


Non mi ritengo maldestro nell’uso di questo mezzo, se voglio posso farne anche quello che voi neppure immaginate, solo che non voglio perchè così il mezzo non mi rappresenterebbe più. Qui scrive Enzo e il blog deve rassomigliarli, non funziona per me al contrario, nemmeno sintatticamente e linguisticamente.

giovedì 14 agosto 2025

In attesa


Sto bene cosi anzi no, aspetto in questo modo il cambiamento,

la fine di questa vena d'acqua
un tempo ricca e forte
ora stillicidio mediocre e lento.

Non sto bene, né così né in altro
modo, attendo mentre il vento
è già cambiato.

Sono finite le parole, le commedie,
gli imbarazzi,
le acrobazie barocche ed i tanti
finali a sorpresa.

Arriverà severo e invocato,
statuario, bellissimo
il silenzio,
ed io avrò un altro palcoscenico
sul quale le parole non cambieranno nulla.

Non dirò d'amore e passioni
e non ci sarà nemmeno un velo sottile
tra quel che vivo e la sua descrizione.
Sarò il silenzio e infine avremo
pace.

lunedì 11 agosto 2025

Schiuma d'aquiloni


Schiuma d’aquiloni è la traccia che resta. 
Ho diviso la notte dal giorno, 
ho creduto di poterlo tenere con me. 
Ho gridato a tutto il mondo la mia conquista. 
Non era vero, 
l’altro da me mi ha beffato. 
Doveva farlo e si è allontanato alla nascita, ora va e viene nel mio orizzonte 
e non posso dire se sia mutato e come. 
Ansia talvolta, stupore sempre ma l’amore non è finito: è solo volato via 
per sfiorarmi, sfigurarmi, per sconfiggermi e tradirmi. 
Gioca padrone con la libertà e la luce poiché le comprende entrambe. 
Qui sotto non sarebbe restato a farsi maltrattare dal tempo. 
A volte desidero che mi uccida presto, 
sono stanco di privarmi del suo abbraccio. 
Lo cerco con lo sguardo lo intravedo mentre simula indifferenza. 
Mi dice d’attendere pochi istanti: appena trent’anni, un lieve gesto di vita… 
ride mentre lo dice. 
L’amore è volato via.

domenica 10 agosto 2025

Siciliano

Quando scrivo sono temerario, oso con una certa arroganza di fondo di cui mai sono riuscito a liberarmi, divento prudente solo se vedo di fronte a me smarrimento…in quei casi divento prodigo e disponibile. La parsimonia non mi appartiene sono fondamentalmente uno sciupone e ho un pessimo rapporto col danaro: con i sentimenti invece non scherzo mai e li tengo gelosamente riservati, ad essi riservo il mio trattamento migliore, a loro dedico tutta la mia fantasia. Non amo gli stereotipi, li uso con malcelata irritabilità, la prudenza e la capacità di glissare le ho imparate per educazione familiare e le immolo ogni giorno sull'altare della mia indole accesa. Sono tranquillo e attento, non sospettoso, come un greco. Ti sembro abbastanza siciliano?

sabato 9 agosto 2025

I nostri stupori


Furono le cicale a segnare la fine dell’incantesimo, a farmi scendere dal divano di pietra.
Attorno al tempio camminavano tranquillamente mio padre, mia madre, mia sorella; la famiglia di nuovo unita e fu molto bello tornare ragazzino, con loro. Quella notte, seduti sul grande capitello rovesciato, abbiamo ascoltato con attenzione le molte storie, le piccole grandi avventure narrate da mio padre. Il firmamento era un enorme puntaspilli di velluto nero pieno di stelle e galassie. Fu eccitante osservare una luce mobile che attraversava lo spazio sopra di noi: un aeroplano? Forse un satellite? Più probabilmente lo sguardo divertito degli antichi Dei che osservavano il nostro formicolare quaggiù sulla terra.
Papà, sono certo che anche tu ricordi le notti in cui stavamo tutti con il viso in aria a farci accarezzare dal vento tiepido che veniva dall’Africa. Esse non sono trascorse per sempre, sono soltanto andate altrove a raccontare di noi quattro e dei nostri stupori.

- CI SI PUO' PERDERE DENTRO UN TRAMONTO? Sì E' POSSIBILE, QUEL PAIO D'ORE DI CINQUANTANNI FA MI SONO ENTRATE DENTRO PER CAMBIARE LA MIA VITA.

venerdì 8 agosto 2025

Un desiderio vano

Pretendo pensate un po' di essere commentato SOLO sull'argomento proposto nel post, desidero che vengano evitati gli accenni al mio personale intimo (anche perchè ne parlo già io nei post) ma ho capito che è un desiderio vano.

giovedì 7 agosto 2025

Quel che resta


Alla fine di tutto sapete cosa resta? Resta la mia vecchiaia da completare in solitudine perché tutto scorre, tutto è utile, niente è indispensabile. Ho letto e non mi sono riconosciuto, io non sono quell’individuo lercio e sbiadito: Enzo è un’altra persona, diversa da quella perché non sa ridere o perdonare la fatua esteriorità presa a modello di vita. Ci penserò a lungo come un incidente che guarda se stesso e non si capacita di essersi rotto.

martedì 5 agosto 2025

DUE PIU' DUE

Sono combattuto tra il narcisismo intellettuale di continuare a propormi in rete e il timore che esso mi porti ad una condizione di presenzialismo che credo di non saper gestire. Le mie capacità di socializzazione sono scarse su questo non ho dubbi… E’ un dualismo che io personalmente non ho mai risolto. Sono nato sul cartaceo, ho mosso lì i primi passi, quindi sono passato sulla vera letteratura complice la fornita libreria di casa. Infine sono approdato sull’ipertesto con contatto immediato scrittore-lettore dei blog. Ho nostalgia del primo ambiente, questo mi affascina ma non mi ha mai convinto fino in fondo, credo sia una questione di anagrafe. Il salone grande vista mare c’è già ma lo abito solo io da molto tempo: esiste l’indicazione stradale e ci si può arrivare senza problemi ma non lo fa praticamente nessuno. Raramente qualcuno suona il campanello ma…non ci incontriamo. Purtroppo.

lunedì 4 agosto 2025

Opinioni


Questo non è un blog d'opinione, che significato ha questo termine? IO HO UN'OPINIONE,  l'ho su molte cose ma non faccio opinione! Non pretendo di farla, me la studio, la vivo e la analizzo. Non la vendo ma la difendo aprioristicamente se essa viene attaccata gratuitamente, l'ideologia di altri non può valere più della mia per partito preso. Avere una opinione, scriverla in rete significa nella gran parte dei casi suicidarsi per contatti e audience; nei blog decenti da un punto di vista letterario l'opinione è UNICA, una dittatura del pensiero che nasce da molto lontano, dalla fine del secondo conflitto mondiale e dalla egemonia ideologica della sinistra che pretese di fondare questo straccio di Repubblica delle banane su una guerra civile. Ma io per fortuna ho superato da tempo l'imbarazzo di dover piacere per forza a qualcuno, di dover cinguettare su testi e concetti falsi e vuoti. Guardatevi attorno...prati immensi pieni di margheritine da cogliere per farne deliziosi mazzi come cadeux alla blogger o la blogger di turno - ma sei bravissimo, quanta poesia. l'umanità dolente, i buoni di qua i cattivi di là,  l'elite intellettuale, il nuovo mondo, il nuovo sesso, le donne sempre una spanna  più su, i clandestini uber alless, il mondo arabo e gli schifosi occidentali - Un vortice di colori stupendi e voi/noi lì dentro a gorgheggiare l'unico canto che non ci lasci isolati! I prossimi post sono dedicati alle mie opinioni così a scanso di equivoci chi legge sa con chi ha a che fare. E' utile, onesto, per certi versi proficuo ( se ci si confronta con teste pensanti) e soprattutto liberatorio. Da quando scrivo in rete ho contatti speciali con blogger che ritengo abbiano opinioni molto diverse dalle mie se non contrastanti; ho ben capito che esprimere con chiarezza le proprie idee in aperto contrasto con quelle di tendenza nell'ambiente frequentato ti espone a un isolamento mediatico potente e progressivo. Devo francamente confessare due cose: la prima è che chi è in asse con le mie opinioni mediaticamente e culturalmente è spesso una nullità mentre dalla riva opposta ci sono fior di esecutori. La seconda è che non mi importa dell'isolamento io non faccio compravendita di contatti e non sono disponibile a compromessi a qualunque costo. 
Io sono un uomo libero sarà questo che vi disturba.

domenica 3 agosto 2025

L'intellettuale social


Sui social, l’élite intellettuale si mostra spesso più faziosa che lucida. E quando crolla il rigore, resta solo la propaganda in cattedra. I professori universitari italiani, almeno sulla carta, dovrebbero essere il baluardo del pensiero critico, del metodo, del rigore. Eppure, basta aprire X (ex Twitter) per vederli esibirsi in performance imbarazzanti, spesso fuori fuoco rispetto alle loro stesse discipline. Peggio ancora: travolti da bias ideologici così evidenti da far impallidire perfino i politici più smaccati. Economisti che parlano come sindacalisti. Filosofi trasformati in opinionisti di talk show. Giuristi che confondono il diritto con la morale militante. Il social dell’uccellino – oggi convertito alla "libertà d'espressione" tanto cara a Musk – ha scoperchiato un vaso di Pandora: quello dell’accademico italiano fuori controllo. Il problema non è il pensiero, ma l'ideologia travestita da scienza Nel momento in cui il docente universitario si butta nell’arena digitale, spesso lo fa rinunciando proprio a ciò che lo legittima: il metodo. Non argomenta, twitta e in alcuni casi ritwitta post scandalosi. Non problematizza, accusa. Non approfondisce, seleziona frammenti funzionali alla propria tesi. Un esempio su tutti? La guerra in Medio Oriente: decine di accademici italiani hanno preso parola non per analizzare i fatti con competenza, ma per tifare, spesso disinformando. Che si tratti del conflitto israelo-palestinese, della guerra in Ucraina o dei temi ambientali, ciò che colpisce è l’assoluta incapacità di separare il proprio posizionamento politico dalle fonti e dai dati. Molti di questi docenti – pubblici, stipendiati dalla collettività – mostrano di non conoscere nemmeno la differenza tra una fonte diretta e una narrativa filtrata. Retwittano video decontestualizzati, si affidano a influencer e youtuber anziché a documenti ufficiali, citano ONG senza verificarne i legami. È il trionfo della pigrizia intellettuale travestita da impegno civile. Le figure peggiori? Proprio nelle discipline di competenza E qui sta il paradosso. Non è quando i professori parlano fuori ambito che fanno le figure peggiori: è proprio dentro le loro aree che spesso mostrano il peggio. Il giurista che scambia il principio di legalità con il proprio moralismo. Il linguista che usa l’autorità accademica per giustificare forme di censura lessicale. Lo storico che riscrive gli eventi con una chiave di lettura monocorde, buona per ogni stagione: fascismo e antifascismo. Il problema non è “che parte stanno”. Il problema è che hanno smesso di distinguere la parte dall’analisi. E se il professore diventa influencer, l'università rischia di diventare una succursale dei social, dove conta più il like che la logica. Università come zona franca del pensiero critico? Non più Un tempo l’università era il luogo in cui si imparava a dubitare, a smontare tesi, a costruire ipotesi contrarie. Oggi sembra diventata il posto dove si insegna a militare. Il danno è doppio: formativo per gli studenti e culturale per la società. Perché se i professori cedono ai bias, chi formerà una classe dirigente capace di ragionare? Se la scienza è piegata al sentimento politico, dove finisce il confine tra verità e attivismo? Il sapere deve tornare sobrio I professori italiani – e anche quelli oltreoceano – farebbero bene a spegnere X, almeno per un po’. E a tornare a studiare, ad analizzare, a dubitare. Nessuno pretende che sappiano tutto: l’umiltà è parte integrante del sapere. Ma quando l’ideologia ti ha forgiato da giovane, liberarsene da adulto diventa impresa ardua. E il rischio è quello di confondere ancora una volta militanza e scienza. Il pensiero critico non si misura a follower né a thread virali. E senza il coraggio di rimettere in discussione i propri dogmi, anche il sapere accademico diventa solo una fede travestita da lezione. Il rispetto per l’università si riconquista con la serietà, non con la visibilità. Perché quando il docente diventa tifoso, smette di essere guida. E senza guide credibili, anche la verità diventa un hashtag.

sabato 2 agosto 2025

Eppure sei rimasta


 Se alzo la testa verso il cielo di fine estate non vedo stelle, troppe luci artificiali, troppe distrazioni. Ho un disperato bisogno d'onestà intellettuale perché l'ho sempre saputo o perlomeno percepito che, assieme a questa vita cruda, reale, con i suoi contorni netti e indiscutibili, c'è un'altra esistenza. Una vita diversa, trasversale, che emerge all'improvviso dentro i miei giorni per poi immergersi nuovamente nell'indefinito, nel probabile mai sicuro. Una sospensione capace d'assumere qualsiasi forma, in qualsiasi momento oppure non assumerla mai.

venerdì 1 agosto 2025

Salvo, solo e libero

Comunque sia il mio spazio è bellissimo non vi pare? Silenzioso, non invadente perchè non invade, non commenta, non cerca, non trova. Ci sono i miei testi, amati e levigati...prima erano molto più lunghi ma prima io ero un altro. Sì un altro. Adesso sto da solo, più che defilato, introvabile e se qualcuno mi incrocia può almeno lasciarmi un ciao. Ma così io sono salvo da tutto anche dalla stupidità che imperversa sul web. Salvo, solo e libero. Oltre la fine signori blogger, là dove si ascolta una musica diversa.